sono aperte le iscrizioni al
30° Corso di introduzione alla Speleologia

Da una sorpesa all'altra

5 min di lettura

Giovanna direbbe….”weekend FANTASTICO”. E sì, proprio un bel weekend!!!

 

Inizia il sabato 20 con il solito appuntamento al vecchio, ma ancora noto come Motel AGIP, alle ore 8.30…ehm, a parte il mio consueto ritardo ;-)

Tutan, Salimba, io, Giovanna e il caro amico Gianfranco F. da Dorgali, impegnato durante la domenica nell’ultima giornata di esami. Macchine cariche e via, destinazione Terraseo, in quel di Narcao, per continuare col lavoro iniziato il sabato precedente dalla ormai collaudata Banda Mazzette (Giovanna, Elisabetta P. e Cristina) guidata e sostenuta dal coach TutanPaolo Desogus.

Arrivati alla mèta (nella quale ci ha raggiunto nel frattempo anche Carlo), i baldi giovani, carichi di entusiasmo e grinta, dopo la vestizione delle tute, le foto di rito, un pezzo di torta fatta con le proprie manine dalla sottoscritta e 10 minuti di avvicinamento, giungono al buco lasciato il sabato precedente.

Fin dall’inizio si capisce che il gruppo è affiatato e unito…mentre Gianfranco, Salimba e Carlo si occupano del sistema di corde e carrucole che ci avrebbe aiutato nell’impresa, io Giovanna e Paolo allestiamo un equipe degna di una sala operatoria, determinati ad entrare in quello che “a palmi” e con l’ausilio del “pietrometro” ci sembrava un pozzo di circa 15 metri.

Detto fatto…dopo qualche ora di tentativi nei modi più disparati, testardi come non mai, riusciamo ad aprire meglio.

Giovanna si imbraca e si àncora al sistema studiato da Gian e Salimba…io arrampicata ad un albero a controllare la maniglia di sicurezza, Gian e Carlo in forza al “tiraggio corda” e Tutan a collaudare il tutto con l’orecchio bionico attento ad ogni parola, movimento e respiro di Giovi.

Arrivata al fondo, giro di perlustrazione e si risale…non sembra che prometta granché, ma è necessario verificare. Nel frattempo la squadra in superficie

conferma quanto supposto  …15-16 metri.

Arrivano anche Giulio e Giacomo di Mandas a supportarci; la loro presenza saràindispensabile quando nel buco scenderanno anche altri, primo dei quali Tutan.

Dal basso la sua voce sibila che si va oltre, che non termina lì…scende Salimba e poi Giulio.

Non ci sembra vero…ne stavamo parlando tutta la settimana e tra i pensieri c’era il fatto che finisse tutto in un pozzo senza diramazioni…e invece NO!!!

Scende anche Carlo e nuovamente Giovanna, risale Giulio…serve corda e attrezzatura completa.

Mi preparo, sacca piena attaccata all’ovale e scendo. La grotta è umida, c’è fango…dopo aver girato a destra e sinistra nelle diramazioni e aver chiamato i ragazzi, Giovi mi viene incontro…”Ragazzi, è arrivata Eli con le corde!!!”.

Si và a sinistra! Carlo e Salimba allestiscono un armo naturale…molto naturale…loro in posizione…va beh…insomma, fanno da contrappeso a Paolo che si cala dopo essersi messo gli attrezzi…niente di che, si scende di qualche metro ma finisce lì, per il momento. Decidiamo di uscire…decidiamo, sì…ma quando mai. Arriviamo alla diaclasi, Tutan e Carlo si arrampicano, Giovi tentenna, Salimba risale. Dal fondo si sente…”c’è una saletta carina, venite”; non ce la faccio più…vinco le mie paure e supero la diaclasi. Giriamo nei vari buchi, ma ce n’è uno che incuriosisce, in parte ostruito da una roccia. “Ragazzi torniamo con mazzette un’altra v…”la frase non viene terminata che Carlo prende in mano un masso e lo scaraventa con precisione millimetrica verso il buco…EVVAI si prosegue. Nel frattempo Giovi, carica di curiosità , ci raggiunge.

Il buco permette di passare giusti e senza attrezzatura…prima Paolo, poi Giovi, io e Carlo. E qui la sorpresa più grande, di cui si parlerà durante la cena attorno al fuoco e poi il giorno dopo, e poi ancora…una sala piena di ossa, grandi ossa di animali. Ce ne sono a strati.

Ci siamo trattenuti più di quanto pensassimo, decidiamo di ritornar su, dopo un ulteriore giro in altri piccoli anfratti. Salgo per prima trascinandomi la sacca con corde e attrezzi, “frastimata” per tutta la risalita.

A sostenerci sono giunti anche Marinella e Luciano, messo subito in forze alla corda per il recupero. Risalgono dopo di me Giovi, Carlo e Tutan, questi ultimi 2 con non poche difficoltà…la parte superiore del pozzo è molto stretta, ci si impiglia con tuta, lacci e scarpe nelle fratture. Ormai è buio, stanchezza e fame si fanno sentire.


 

Si ritira tutto e si va al campo, dove ci aspettano Valeria Piras, Paolo M. e Peppino arrivati da Cagliari.

 

Fuoco, carne, vino e tante chiacchiere sulla splendida giornata di esplorazione, in cui la Banda Mazzette ha raggiunto l’obiettivo.

 

 


Ma non finisce qui!!!

Sveglia alle 7, partenza verso Fluminimaggiore dove l’appuntamento è con altri specussini…Billy&Alessia, Laura, Pierpaolo P. e Gianluigi.

Dopo i vari saluti, le foto di rito e la vestizione, ci si avvia verso l’attacco di S’Oghittu…piccolina, ma molto carina.

E la sera è….FESTA FESTA!!! Torniamo al piazzale di Su Mannau, dove alcuni sono già arrivati per far fuoco e altri ci hanno raggiunto da Cagliari e oltre…il gruppo cresce a vista d’occhio ad ogni ora. Intanto che gli arrostitori preparano un porchetto squisito e tanto altro arrosto, si va giù di vino e di chiacchiere. Tra un cardinale, un pezzo di torta e un bicchiere di zibibbo, arriva il tanto sospirato momento della consegna degli attestati…uno per uno i corsisti del corso speleo dell’anno 2009 vengono chiamati da Valerietta al suo cospetto per il ritiro e il bacio accademico…è fatta…siamo speleologi a tutti gli effetti, almeno sulla carta!

E arriva anche il tanto sospirato momento della SORPRESA SORPRESA…i corsisti hanno deciso di omaggiare ogni istruttore e aiutoistruttore (o controistruttore, come dice Billy!!) con un’idea particolare e simpatica, con qualcosa che avesse unito le nostre giornate in grotta e non…una bottiglia di buon vino con un’etichetta che ricordasse le nostre persone per una loro particolarità…vedi Billy con la graticola, Laura che trema sulla corda, Gianluigi col fucile.

E viene omaggiato l’intero gruppo per il supporto fisico e psicologico avuto con una tela in rilievo a ‘mo di grotta con la stessa immagine delle etichette.

Tutti sono estasiati e sorpresi, siamo stati bravi e l’idea è stata vincente!

La festa è riuscita benissimo.

Si rientra a casa tardi, con tanta stanchezza, ma col cuore felice per aver conosciuto così tante e belle persone, con cui condivido una passione speciale, ma soprattutto valori sani e antichi, da non dimenticare mai.

 

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