una scia di luce dal passato... Stampa
Scritto da crici   
Martedì 25 Gennaio 2011 10:24

MORGONGIORI

SA GRUTTA DE IS CAOMBUS

Una scia di luce dal passato…

9 gennaio 2011

Sa Grutta de Is Caombus è una grotta che lo Specus visita spesso, si va almeno una volta all’anno, per la sua particolarità, semplicità e magica atmosfera.

 

Si tratta di una diaclasi larga alla base poco più di un metro e mezzo, e lunga circa 150 m apertasi nei rilievi andesitici a ridosso di Morgongiori in zona Scala 'e Cresia. Attorno al III millennio a.C., in piena Cultura Monte Claro, venne realizzata dalle popolazioni prenuragiche una scalinata che conduce ad un pozzo sacro. Tutti gli scalini sono costituiti da due grossi blocchi di roccia basaltica squadrati e fatti a misura che sono stati messi in opera inserendo a mo di chiave di volta tra di essi un blocco a forma di cuneo. L’originale accesso alla scalinata risulta occluso da un crollo e quindi per potervi accedere si deve passare da uno dei due passaggi naturali rimasti aperti.

La grotta è circondata da un interessante area archeologica, studiata e scavata anche recentemente.

Probabilmente a breve riprenderanno i lavori e questo renderà più difficoltoso l’accesso, quindi per non sbagliare, anche quest’anno, un piccolo saltino l’abbiamo fatto.

Per essere precisi, io personalmente non c’ero mai stata, perché con i miei soliti problemi di turistica lavorativa, le precedenti uscite le ho saltate (insomma come mi succede sempre per Su Palu, Colostrargiu e Lovette cannas, i miei più grandi crucci sigh..sigh..sigh… Cry)

Stavolta l’organizzazione dell’uscita è partita dall’USC, infatti il nostro cicerone è Marcello, che ha anche procurato l’attrezzatura. Si è trattata infatti di un uscita mista SpecUsc Laughing

In realtà poi gli uschini abbandonano all’ultimo minuto, pertanto diventa uscita quasi esclusivamente Specus, a parte l’organizzatore Marcello e il Dorgalese Luciano

L’appuntamento per i superstiti dell’uscita è per le 9 nei parcheggi di Media World.

Si parte come sempre con un “leggero” ritardo.

Arriviamo in zona Morgongiori verso le 10.30.

Decidiamo di entrare passando dall’ingresso che si apre nel bosco facendo così tre piccoli salti in corda, anziché passare dall’ingresso antistante l’area archeologica, dov’è presente un salto da 30 m, anche perché l’armo non è dei migliori in questo caso.

Ovviamente come tutte le domeniche in questo periodo dobbiamo confrontarci con la solita battuta di caccia grossa che ci obbliga a fare un giro un pò ampio per arrivare all’ingresso. Pochi minuti per cercarlo e siamo subito dentro, arma Pierpaolo seguito da Luciano, Marcello chiude il gruppo anche perché ha dietro tutta l’attrezzatura fotografica cui presta particolare attenzione Smile

L’impazienza di arrivare alla base della scalinata è molta anche perché dalle foto fatte dal gruppo di Uras all’interno della grotta, appena una settimana prima, si vede bene che la vasca che sta alla base della scala è piena d’acqua. Purtroppo quando arriviamo noi, la vasca è ormai già vuota, presenta però il tanto giusto d’acqua, pochi centimetri, per far fare un bagno completo alla mia amata compattina nikon, compagna di mille avventure(fortunatamente dopo qualche giorno di asciugatura, la macchina si è salvata, solo il flash crea un po’ di problemi Laughing)

Facciamo un rapido giro con Luciano e Marcello, per me è tutta una novità, uno spettacolo unico, cercare di capire come gli antichi siano riusciti a creare tutto questo.

E’ impressionante l’utilizzo dello spazio, l’adattamento della Diaclasi alle esigenze dell’uomo, per i suoi culti, un pozzo sacro in grotta, è una meraviglia.

Al ritorno ci troviamo davanti uno spettacolo incredibile.

Infatti Pierpaolo, Marinella e Paola hanno sistemato tutte una serie di candeline lungo la scala e l’atmosfera che si respira è quasi magica con un’illuminazione molto tenue ma che ci consente di muoverci senza usare le luci dei caschi.

Io e Marcello iniziamo a fare foto, o meglio Marcello fa foto, io tentativi di foto con la mia solita compattina che poco dopo mi abbandona in rovinosa caduta Cry

Dopo circa quaranta minuti, una piccola mangiata, e una forma leggera di brezzolina fredda, capiamo che è il caso di levare le tende.

Raccolte tutte le candeline ci dirigiamo all’uscita, Marcello e Luciano disarmano.

Mezzora e siamo alle macchine dove ci aspetta seduto sulla sua sedia da regista Paolo, che aveva deciso di farsi un giretto nella zona anziché entrare in grotta con noi … unico problema gli avevamo detto che saremo stati fuori due ore prima, invece tra una cosa e l’altra ci siamo trattenuti un pochetto di più.

Concludiamo la giornata con le immancabili mangiate e bevute Speleo nella splendida pineta di Scala ‘e Cresia. Bellissima giornata davvero.

Vorrei poterle vivere più spesso queste giornate, vorrei dedicarmi molto di più a questa grande passione, purtroppo il mio lavoro non me lo permette e questo un po’ mi rode.

Materiale d’armo:

Tutta la diaclasi è fattibile in libera per chi ha un minimo di esperienza, ma se si vuole armare sono presenti degli Spit Rock messi abbastanza recentemente e con una corda da 50m si ha la possibilità di armare dal primo all’ultimo salto in continuità e in sicurezza.

1 corda da 50 m, 4 PLG, 4 Anelli.

Partecipanti all’uscita:

Marcello Vargiu (USC), Cristiana Cilla, Marinella Sanna, Paola Madau, Pierpaolo Piseddu (Specus), Testone Luciano (CSAD )

Testo di Cristiana Cilla e Marcello Vargiu

 

Commenti
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giulius   |2011-01-25
finalmente un bel racconto!
brava Cristiana!
cschirru   |2011-02-07
Chiedo venia per non aver visto prima l'articolo.
Bel resoconto!
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Ultimo aggiornamento Martedì 25 Gennaio 2011 15:59