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Cavità di Villa Devoto Stampa E-mail
Scritto da Antonello Fruttu   
Sabato 21 Febbraio 2009 19:56

La cavità  ha uno sviluppo lineare di circa 30 metri,  ed una superficie complessiva di 72 metri quadri. Trattasi di una cavità di modeste dimensioni,  realizzata come vano di deposito al momento della costruzione della villa tra il 1915 ed il 1919,  ampliata ed adibita dai proprietari a rifugio anti bombardamento intorno al 1942-43.

L’ingresso è sul  terrapieno su cui si conclude il viale principale d’accesso alla villa, ed è attiguo ad un piccolo edificio ad un piano  utilizzato come ambiente di servizio.  Si accede attualmente alla cavità attraverso una porta inserita sotto una volta ad arco ribassato di conci in trachite rossiccia.

Il piano di calpestio della cavità attualmente risulta ribassato di circa un metro e trenta rispetto al piano del terrapieno da cui si accede all’ambiente sotterraneo.

La cavità si apre con un vasto vano rettangolare di metri 3 x 5, da cui si  sviluppa sul lato sinistro un  vano allungato di m. 2,5 x 12 di altezza quasi analoga. Entrambi gli ambienti sono interamente scavati nel banco roccioso in pietra cantone e sono sicuramente contemporanei al primo impianto della villa, come evidenziano le  tracce di punta perforatrice ancora leggibili sulle pareti. E’ anche probabile che fossero soppalcati, come testimoniano i fori alle pareti, e nicchie rettangolari nelle parte più alta.  

Sulla parete di fondo è presente una porta,  che senza soluzione di continuità consente l’accesso ad una galleria ad andamento semicircolare di circa 10 metri, che fu probabilmente realizzata durante la II guerra mondiale. La galleria risulta attualmente senza sbocco, in quanto obliterata sul fondo da un muro in pietra che non consente di proseguire.

A metà del percorso semicircolare è anche presente una diramazione lineare cieca, di circa sei metri. In questo tratto la galleria, larga poco più di un metro ed alta poco meno di due, si sviluppa sotto un terrapieno artificiale. L’esecuzione dei lavori fu realizzata scavando una trincea dall’esterno, armando le pareti con  tavolati in legno posti verticalmente, in cui fu gettato calcestruzzo, e voltando ad arco la  galleria con mattoni pieni poggianti alla sommità delle pareti di calcestruzzo.

Il lavoro, svolto in modo frettoloso e con legname di ripiego, come si può facilmente notare, avvenne quasi sicuramente tra il 1942 ed il  1943.  

La diramazione laterale che si sviluppa sul lato destro a metà percorso, è invece scavata nel banco roccioso: è situata nel punto più protetto e sicuro della galleria, e probabilmente rappresentava il luogo di rifugio degli abitanti della villa durante i bombardamenti. Alle pareti sono ancora presenti tracce di probabili panche o sedili in legno.

La galleria proseguiva certamente oltre l’attuale muro di tamponamento e sboccava dopo alcuni metri all’esterno, in un’area che negli anni Quaranta era ancora di pertinenza della villa Devoto, ma che oggi ricade in una proprietà privata limitrofa. Al momento della cessione dell’area, e per motivi di sicurezza, risale pertanto la chiusura della galleria con quel muro in pietra, che risulta costruito proprio in corrispondenza della nuova proprietà di superficie.

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Ultimo aggiornamento Lunedì 23 Febbraio 2009 08:44
 


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